IMPLANTOLOGIA GUIDATA

Massima sicurezza – minimo dolore – tecnica computer guidata

  • Niente più bisturi, tagli e punti di sutura
  • Niente più attese dolorose per la guarigione dei tessuti
  • Tempi ridotti di intervento e protesi immediata

L’implantologia è una metodica odontoiatrica che prevede l’inserimento chirurgico di una o più radici in titanio (impianti o viti endossee) che fanno da supporto ad uno o più denti protesici e rappresenta ormai la prima scelta per il ripristino morfologico e funzionale di varie problematiche legate alla masticazione e all’estetica. 

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Per tutti quei pazienti che non hanno particolari controindicazioni alla chirurgia in genere, l’implantologia è un validissimo aiuto non solo alla risoluzione del problema funzionale- masticatorio, che la mancanza di uno o più denti può comportare, ma anche di tutti quei problemi psicologici che ne conseguono.

Basti pensare che l’implantologia può rendere liberi dalle protesi mobili; niente più dentiere, niente più adesivi e collanti, niente più bicchieri colmi di disinfettanti.

Gli impianti ancorati all’interno dell’osso rendono la protesi stabile e sicura e nello stesso tempo riducono notevolmente il “riassorbimento osseo” tipico del paziente edentulo.

La protesi non avrà più bisogno del palato ed il paziente riscoprirà i sapori del cibo.

IN COSA CONSISTE L’IMPLANTOLOGIA COMPUTER GUIDATA?

A differenza delle metodiche consuete di inserimento degli impianti che prevedono incisione della gengiva, apertura del lembo ed esposizione dell’osso, inserimento della vite, punti di sutura, con le conseguenti manifestazioni di dolore, gonfiore che ne derivano, l’implantologia guidata consente l’inserimento degli impianti con la massima sicurezza e il minimo dolore post-intervento per il paziente grazie ad una serie di misure progettuali e l’ utilizzo delle tecnologie più avanzate.

COME SI SVILUPPA QUESTO METODO?

Al paziente che necessita di riabilitazione implanto-protesica viene costruita dal laboratorio odontotecnico una mascherina diagnostica (fig.1), ossia una sorta di bite trasparente.

La mascherina riproduce la morfologia dei denti mancanti, simulando la futura protesi.

A questa mascherina verrà poi assemblata una forchettina -universal stent- (fig.2).

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A questa mascherina verrà poi assemblata una forchettina -universal stent- (fig.2).

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Il paziente posizionata in bocca mascherina e forchettina si sottoporrà ad indagine radiologica 3D (TAC o CONE BEAM), esame fondamentale per una reale conoscenza della situazione clinica ed anatomica (fig.3).

Si tratta di immagini di estrema precisione in grandezza naturale (scala 1:1).

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Al termine dell’esame il paziente riceverà, oltre alle solite lastre, un cd che consegnerà al dentista che provvederà, tramite un software di simulazione implantare, a rielaborare i dati della TAC e procederà ad una corretta diagnosi e pianificazione del caso (fig.4).

Il chirurgo avrà, quindi, la possibilità di conoscere la reale situazione clinica del paziente e le eventuali difficoltà del caso ancor prima dell’intervento.

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Egli potrà grazie alla mascherina di progettazione inserire gli impianti proprio lì dove la protesi lo richiede (fig. 5).

La chirurgia può in questi casi diventare addirittura protesicamente guidata e ciò può consentire di realizzare la protesi perfino prima dell’intervento e inserirla direttamente subito dopo lo stesso consentendo al paziente così di avere immediatamente i denti (PROTESI PRECOSTRUITA).

Una volta terminato, il progetto chirurgico insieme alla mascherina radiologica, alla forchettina e ai modelli del paziente, viene inviato al laboratorio autorizzato dove la mascherina radiologica verrà trasformata in chirurgica.

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La mascherina viene forata nella corretta posizione (posizione progettuale), con il corretto angolo e la corretta profondità per l’installazione di tubi guida (boccole), attraverso i quali la fresa dell’implantologo sarà guidata (fig.6).

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A questo punto tutto è pronto, ed una volta verificata la congruità della dima chirurgica (mascherina forata), e sottoposto il paziente ad anestesia locale, l’intervento chirurgico vero e proprio può aver inizio (fig.7).

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La dima viene fissata in bocca al paziente e nel giro di pochi minuti gli impianti si inseriscono secondo progetto, senza tagli né punti e con scarsissimo sanguinamento.

La fresa del chirurgo è meccanicamente obbligata (guidata) ad andare nella direzione e alla profondità prefissata (fig. 5).

Tutto ciò come già accennato si tramuterà in un post- operatorio meno doloroso per il paziente, per effetto di una minore reazione edemigena ed infiammatoria a carico tessuti che in questo caso sono scarsamente traumatizzati.

L’ implantologia computer- assistita rappresenta un’evoluzione di grande beneficio per il paziente e per il chirurgo che potrà garantire risultati di indiscutibile qualità e dovrebbe, quindi, essere la tecnica chirurgica di prima scelta in tutti quei casi in cui la situazione clinica del paziente non presenta particolari difetti ossei…

I principali vantaggi dell’implantologia computer guidata sono:

  • Tempi operatori brevi, grazie all’approfondito studio fatto al computer ed alla precisione della mascherina chirurgica.
  • Breve intervallo di tempo tra chirurgia e posizionamento protesi.

In alcuni casi è possibile addirittura applicare la protesi subito dopo l’intervento (protesi pre-costruita).

  • Minore invasività di questo tipo d’intervento rispetto a quello che si realizza nell’implantologia classica dove, invece che un foro guidato, si pratica taglio, scollamento e sutura delle gengive, con conseguenti edemi ed ematomi.

IMPORTANTE

Prima di decidere se un soggetto sia adatto o meno ad un trattamento implantare è necessario effettuare un accurato studio pre-operatorio che consiste in anamnesi prossima e remota approfondite, un esame obiettivo attento oltre ad una serie di indagini radiografiche.

Tutto ciò allo scopo di escludere la presenza di controindicazioni al trattamento.

La decisione di optare per questo tipo di tecnica chirurgica comunque spetta al medico chirurgo odontoiatra esperto in implantologia guidata, l’unico in grado di valutare obiettivamente e con cognizione di causa la situazione individuale del paziente, soprattutto in funzione della sua condizione clinica generale e delle caratteristiche ossee.

E’ POSSIBILE IN ALCUNI CASI REALIZZARE PROTESI PRIVE DI FINTA GENGIVA

La finta gengiva viene configurata in pazienti con accentuato riassorbimento osseo è ha lo scopo di compensare eventuali difetti ossei più o meno gravi.

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Immagine di riabilitazione protesica in ZIRCONIO eseguita con tecnologie cad-cam di ultima generazione su paziente con elevato riassorbimento osseo.

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